FREE THEO!

FREE THEO!
Theo Theodoridis is a model greek unjustly accused and convicted for crimes he did not commit. Right now he is a prisoner in the prison of Thessalonica in a small cell with 9 detained in inhumane conditions. Theo needs to be cured. Likely to die if not treated immediately.

venerdì 30 dicembre 2011

PENSIERI PER THEO DAI NOSTRI LETTORI



 Pubblichiamo le frasi, i pensieri e le poesie più belle dedicate dai lettori a Theo.


angela.emiliapace@yahoo.it

"VORREI RAGALARTI"

promesse illuminano la strada
scintille abbozzate nella notte
intrecci di voci

vorrei regalarti il tempo
la musica per cantare la tua canzone
vorrei regalarti la speranza
le parole per raccontare la tua storia

desideri disegnano il cammino
echi lanciati nella notte
coriandoli di pioggia
vorrei regalarti un sorriso
l’ arcobaleno per dipingere il tuo domani
vorrei regalarti il vento
le ali per far volare il tuo sogno


angelomartucci@gmail.com

Ogni amico
costituisce un mondo
dentro di noi.
Un mondo mai nato
fino al suo arrivo,
ed è solo tramite
questo incontro,
che nasce un nuovo mondo.


martino.f.eugenio@gmail.com

...ero straniero e mi avete accolto;
ero ammalato e mi avete curato;
ero disperato e mi avete consolato;
 ero prigioniero e mi avete visitato...
(Gesù di Nazareth)


stefanocarbone1978@gmail.com

...nella solitudine,
nella malattia,
nella confusione,
 la semplice conoscenza dell'amicizia
rende possibile resistere,
anche se l'amico non ha il potere di aiutarci.
È sufficiente che esista.
L'amicizia non è diminuita
dalla distanza o dal tempo,
 dalla prigionia o dalla guerra,
dalla sofferenza o dal silenzio.
È in queste cose che
essa mette più profonde radici.
 È da queste cose che essa fiorisce....

elisamorelli@libero.it

Thomas Mann ha scritto: "La bellezza può trafiggere come un dolore".
è quello che è successo a me nell'apprendere che un ragazzo straordinariamente
bello come Theo sta attraversando un periodo così terribile.


francescoscarcella@yahoo.it

Mancano pochi giorni a Natale. La televisione ha incominciato la sua battaglia mediatica,
senza quartiere per invogliare o meglio, costringere la gente a spendere, spendere, spendere!
Un affare economico di diversi milioni di Euro, ecco in che cosa è stato trasformato la ricorrenza
più bella del Cristianesimo. La nascita di Nostro Signore è passata in secondo piano, le cose più
importanti sono i regali da fare e da riceve; il cenone composto da decine di pietanze, inutili,
impossibile da consumare anche se si dovesse stare a digiuno tre giorni prima, così che il giorno
seguente vediamo queste pietanze non consumate buttate nei cassonetti della spazzatura, banchetti x
cani e gatti. Tutto questo in nome di uno sciocco consumismo imposto dalla pubblicità. Già...proprio quel cinico consumismo che sta consumando la vita di questo povero ragazzo, usato, sfruttato, distrutto e buttato via, proprio come gli avanzi dell'inutile cenone di Natale.
Non ero a conoscenza di questa triste vicenda, ringrazio Martus Editore per avermi dato un'emozione così grande al punto che mi sono commosso e addirittura, ho pianto per la sventura che ha colpito questo giovane.
Per avermi fatto riflettere sull'inutilità di certe cattive abitudini che ci ostiniamo a chiamare "tradizioni", sulle persone che soffrono a causa della giustizia, o meglio, dell'ingiustizia. Sulle persone che hanno perduto il posto di lavoro. Sulle persone che un posto di lavoro non l'hanno mai avuto. Sulle persone maltrattate e umiliate.
Sui diseredati...Grazie ad Angela Emilia che ha placato la mia anima, afflitta dalla sventura di Theo con la bellissima poesia che gli ha dedicato.

michelebruno@hotmail.com

“Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. E’ il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. [...]
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore; nell’amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia. Quando vi separate dall’amico, non rattristatevi;
 la sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara dalla pianura” (Kahlil Gibran)


lucaimprogno@libero.it

Gli uomini non hanno più tempo
per conoscere nulla.
Comprano dai mercati le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercati di amici,
gli uomini non hanno più amici.

derose.francesco@yahoo.com

E' veramente una triste storia. C'è da dire, però, che ci commuoviamo sempre dopo che una tragedia si è consumata. Quanti casi come quello di Theo ci sono nel mondo e nessuno si preoccupa. Abbiamo dimenticato quante persone, anche nostri concittadini, sono stati condannati a morte negli USA e si è scoperto solo dopo che erano innocenti? si è scoperto dopo o si sapeva già prima?
Se si dovessero arrestare tutti quelli che fanno uso di stupefacenti mezzo mondo andrebbe in galera, a partire dai nostri "cari parlamentari". E' un dato di fatto.
Solidarietà a Theo, con la speranza che venga rilasciato al più presto e a Martus Editore che sta conducendo questa battaglia, speriamo non solo mediatica.


maria.cordaro@libero.it

Sono scioccata! Sono profondamente addolorata neL pemsare che noi il giorno di Natale
saremo tutti a festeggiare con i nstri cari, con le persone amate e questo povero ragazzo è
rinchiuso un una cella fredda e buia, senza nemmeno il conforto di una carezza, senza un bacio affettuoso di sua madre...

assuntaadamo@virgilio.it

Ancora una volta la giustizia si dimostra fallace ed inefficiente ed ho costatato,
purtroppo, che non è solo quella italiana che ha gravi falle! Io sono vittima di una vicendaccia
quasi simile a questa. Mi dispiace in entrambi i casi. Ringrazio Martus Editore per avfermi dato la possibilità di dirlo.
Piena solidarietà alla causa!

ufficiopariopportunitacomunenapoli@hotmail.com

In uno Stato democratico vige la "presunzione d'innocenza" fino alla dimostrazione del contrario.
cioè, ogni cittadino deve avere la possibilità di difendersi e dimostrare la propria non colpevolezza.
In questo caso ci sono veramente gli estremi per chiedere l'intervento del Tribunale Internazionale per Diritti Umani.
Solidarietà a Theo Theodoridis.

carbone-stefano@virgilio.it

Nell'esercizio di tutte le libertà si deve osservare il principio morale
della responsabilità personale e sociale: nell'esercitare i propri diritti i singoli
esseri umani e i gruppi sociali in virtù della legge morale sono tenuti ad avere riguardo
 tanto ai diritti altrui quanto ai propri doveri verso gli altri e verso il bene comune.
Con tutti si è tenuti ad agire secondo giustizia ed umanità. (Marco Aurelio)


fabrizio.rossini7@gmail.com

Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia
commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. (Che Guevara


martedì 13 dicembre 2011

SALONICCO: AUTORITA’ GIUDIZIARIA ACCOGLIE LA RICHIESTA DI MARTUS EDITORE


L’autorità giudiziaria di Salonicco (Grecia) ha accolto la richiesta della casa editrice Martus Editore di tenere un colloquio telefonico mercoledì 28 dicembre 2011 alle ore 19:00 con lo sfortunato modello Theo Theodoridis, ingiustamente condannato ad una pena detentiva di 18 anni di seguito all’accusa per possesso di stupefacenti.
Sarà Angelo Martucci, rappresentante della casa editrice sansostese, a tenere la conversazione telefonica con Theo. Lo stesso Martucci sta conducendo una campagna di sensibilizzazione a sostegno del modello coinvolgendo i mass-media regionali e nazionali, finchè venga concesso una seconda udienza, in modo tale che Theo possa dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli dalla Giustizia ellenica.
È in atto una petizione, in concomitanza con altri gruppi e comitati sparsi in Italia ed all’estero, che sarà inoltrata ad Amnesty International. L'iniziativa della Martus Editore in pochi giorni ha registrato una massiccia adesione, che va oltre ogni aspettativa.
Un grazie a tutti quanti hanno sostenuto la causa ed a tutti quelli che lo faranno, anche da parte di Theo.
Sarà cura della Martus Editore far recapitare personalmente a Theo ogni manifestazione di solidarietà nei suoi confronti, nonchè gli articoli sui giornali regionali e nazionali.

sabato 3 dicembre 2011

ANCORA UNA VITTIMA DELLA "GIUSTIZIA" THEO LIBERO - FREE THEO


Esprimi il tuo sostegno a Theo potrebbe salvargli la vita

Scrivi un commento firmato o semplicemente l'indirizzo E-mail nella casella dei commenti alla fine dell'articolo. Sarà la petizione che il legale di Theo presenterà ad Amnesty International

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Give your support to Theo could save his life


Write a comment with your name or just the e-mail address in the comments box at the end of the article. Will the petition that the present legal Theo Amnesty International


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È una storia che ha dell’incredibile proprio perché ha come teatro la terra dove è nata la Democrazia, culla della civiltà e dei diritti umani, la Grecia. È la trista vicenda di Theo Theodoridis.
Theo Theodoridis è un modello, detenuto in un carcere greco per un anno e mezzo senza il beneficio di un regolare processo.
Il 21 Giugno scorso è stato condannato a 18 anni di carcere con l’accusa di spacciare droga; in realtà, secondo l’arringa del suo avvocato, egli non ha mai venduto nessun genere di droghe, ha solo avuto la sfortuna di diventare dipendente dalla cocaina. Ciò nonostante le sentenza è stata confermata nel corso della seconda udienza del 18 agosto.  In questo momento si trova nel carcere di Salonicco senza nemmeno il beneficio della riabilitazione dalla dipendenza alla droga; condivide una minuscola cella con altri 9 detenuti, colpevoli di gravi crimini. Theo viene trattato alla stessa stregua di delinquenti comuni, magari peggio di coloro che gli fornivano la cocaina che per anni ha intossicato il suo organismo.
In questo momento sta combattendo per la sua stessa vita, si trova a dover scontare 18 anni di carcere per colpe che non ha commesso; è questa la giustizia greca? Se fosse stato un cittadino qualunque gli avrebbero riservato lo stesso trattamento? Questo è un aspetto che suscita molti dubbi.
È una vera e propria battaglia mediatica nei confronti di un uomo la cui unica colpa è quella di essere stato famoso e molto richiesto della maggiori case di moda, in primis, italiane e francesi, quelle stesse case di moda che lo hanno usato, sfruttato, distrutto e gettato via, come un oggetto che non serve più. Questo è ciò che avviene in ambienti, spesso di dubbia moralità come quello della moda e dello spettacolo in genere.
Un altro aspetto, a dir poco sconcertante di questa vicenda, è una foto del modello utilizzata da una nota casa di moda italiana per pubblicizzare un altrettanto noto profumo maschile.


Tutto ciò è moralmente aberrante! Come si può continuare a servirsi di una persona trattandola come un oggetto commerciale pur sapendo che sta lottando per salvare la propria vita.
Ma, non è un episodio singolo, basta digitare sul principale motore di ricerca di internet il suo nome. Centinaia di immagini che ritraggono il modello in svariate pose, utilizzate come messaggi pubblicitari, ma nessun o pochissimi riferimenti a questa triste, grave vicenda umana che ha dell’incredibile. Addirittura, un blog riconducibile ad una di queste industrie italiane, denunciata dalla famiglia del modello, riferisce di un sequestro di 4 chili di cocaina da parte delle autorità bulgare. Notizia immediatamente smentita dalle stesse autorità.                                                                                                               
Coloro che conoscono Theo di persona lo descrivono come un uomo mite, benevolo con un grande cuore, sempre pronto ad aiutare gli altri. Molti lo conoscono come un benefattore a enti di beneficenza di sostegno ai meno fortunati ed ai bambini bisognosi. Come può un uomo così fare del male ad altre persone? La sua famiglia riferisce che Theo non è più la stessa persona, è molto dimagrito, i suoi occhi sono spenti e contornati di nero, esprimono il dolore di un uomo che deve pagare un prezzo troppo alto, imposto da una società malata, basata sulle apparenze.
“Io sono colpevole” dichiara Theo durante il primo e unico grado del processo, “ma sono colpevole di fronte alla mia famiglia e prego in ogni momento della mia triste esistenza, che un giorno possano essi perdonarmi, perdonare la mia debole condizione umana...ma non sono uno spacciatore, un assassino, un poco di buono, come molti mi dipingono” ha continuato Theo “lo giuro davanti agli uomini e davanti a Dio, supremo Giudice”. Come ci può essere menzogna in queste parole?
A sostegno di questa triste vicenda che ha coinvolto, non un modello di fama internazionale, ma un uomo…un essere umano, sono nati molto gruppi, sia sui social network più accreditati, sia veri e propri siti per la raccolta delle firme che saranno presentate Amnesty International dal suo avvocato difensore, Sakis Kehayoglou il quale chiede un processo giusto ed equo.
Particolarmente in Italia, dove ha lavorato per alcuni anni, cui è profondamente legato come sostiene sempre dalla prigione dove è ancora rinchiuso, sono in corso diverse iniziative per chiedere un riesame del processo in un tribunale maggiormente idoneo.
A sostegno dello sfortunato modello, anche la Martus Editore ha preso parte all’iniziativa “FREE THEO THEODORIDIS” promossa dal suo legale a dalla famiglia, nella speranza che tali, tristi vicende non si verifichino mai più in nessuna parte del mondo.
Esprimiamo il nostro sostegno a Theo e fermiamoci a riflettere su un fatto sconcertante e sconfortante: quanti casi come questo si verificano nel mondo lontano dalla luce dei “riflettori?” Quante persone ingiustamente condannate perdono la vita per colpe non commesse?  Diamo a Theo ed a ogni individuo nella sua stessa condizione la possibilità di potersi difendersi e dimostrare la propria innocenza a prescindere dallo status sociale di appartenenza.
“Tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla nascita, dalla religione o dalla condizione sociale, sono dotati di alcuni diritti fondamentali e inalienabili”. Questa affermazione contenuta nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, approvata nel corso della rivoluzione francese, è stata successivamente ribadita nei documenti programmatici di molti organismi nazionali e internazionali (per esempio lo statuto dell’ONU). Tuttavia non è difficile rendersi conto del fatto che ancora oggi i diritti umani, al di là della loro solenne e ripetuta proclamazione, vengono spesso violati. E questo non accade soltanto in luoghi remoti nel mondo, ma anche molto vicino a noi. Come si può agire per modificare questa situazione e fare in modo che vengano effettivamente attuati i diritti affermati nella dichiarazioni?
Il 28 maggio 1961, dalle colonne del quotidiano inglese The Observer , l'avvocato Peter Benenson lanciò un appello dal titolo “I prigionieri dimenticati”.  L'autore, indignato per l'arresto di due studenti colpevoli di aver brindato alla libertà delle colonie portoghesi in un ristorante di Lisbona, denunciò le ripetute violazioni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ed invitò i lettori ad unirsi alla sua protesta. L'effetto fu imponente e del tutto inaspettato: migliaia di persone delle più diverse nazionalità si misero in contatto con l'autore ed insieme organizzarono la prima campagna internazionale in difesa dei Diritti dell'Uomo. Nacque così Amnesty International. Da quel giorno, Amnesty si batte perchè siano rispettati i fondamentali diritti di ogni essere umano, sanciti il 10 dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il giorno in cui questi diritti saranno universalmente riconosciuti e rispettati, Amnesty International non avrà più alcuna ragione di esistere…
Amnesty International è un movimento internazionale indipendente da qualsiasi governo, parte politica, interesse economico e credo religioso; la sua attenzione è concentrata anzitutto sui singoli casi di violazione dei diritti umani, nel più ampio contesto della Difesa dei Diritti dell'Uomo. Il movimento gode di status consultivo presso le Nazioni Unite e nel 1977 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Per raggiungere i suoi obiettivi, Amnesty International invita tutti i soci a partecipare agli appelli rivolti a quei governi che, in modi e misure differenti, non rispettano i Diritti dell'Uomo. Tutti i membri di Amnesty vengono mensilmente informati circa i casi più urgenti, che vengono illustrati sul notiziario e per i quali è indispensabile un intervento immediato.
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A causa di problemi di caricamento della pagina abbiamo dovuto rimuovere la lettera dedicata a Theo dal Sig.Sakis Panagiotis.
Sarà nostra cura pubblicare nuovamente la lettera in una pagina apposita. La redazione si scusa con i lettori.


Si comunica ai lettori che questa pagina ha raggiunto il numero massimo consentito di commenti. Chi volesse lasciare la propria adesione potrà farlo nelle altre pagine.
La redazione ringrazia tutti per la sensibilità dimostrata.


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29.02.2012