Theo Theodoridis
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Questo è quanto stabilisce l'Art. 3 della Costituzione italiana. Principio comunque valido in ogni Paese libero e democratico. È per difendere questo principio che la casa editrice Martus Editore di San Sosti (Cs) si sta battendo. È in gioco la vita di Theo Theodoridis, accusato ingiustamente e condannato a 18 anni di carcere, dalla giustizia greca senza il beneficio di un regolare processo. Theo è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tessalonica, in una minuscola cella assieme ad altre nove persone. Viene trattato alla stessa stregua dei detenuti comuni, forse peggio di coloro che gli vendevano il veleno con il quale ha intossicato il suo corpo. Theo ha bisogno di aiuto, è a rischio la sua stessa vita. Stiamo lottando finchè gli venga riconosciuto il diritto di una revisione del processo, in modo tale che possa dimostrare la sua innocenza e riprendersi la sua vita, rubata da un “errore giudiziario”. Abbiamo chiesto l’intervento di Amnesty International, la più grande organizzazione mondiale per la tutela dei diritti umani. Abbiamo aperto questo blog allo scopo di raccogliere l’adesione alla causa in difesa d Theo, a tal proposito, ci corre l’obbligo di ringraziare tutti coloro che stanno manifestando la loro solidarietà lasciando commenti ed indirizzi e-mail o semplicemente visitando il blog(oltre 2000). Un grazie particolare a “Gazzetta del Sud” ed al corrispondente per la valle dell’Esaro, Alessandro Amodio, che hanno preso “a cuore” la triste vicenda di Theo e stanno compiendo un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che addirittura è arrivata in Grecia. È lo stesso Theo che ringrazia “Gazzetta del Sud” in uno dei colloqui telefonici con Angelo Martucci – ho letto tutti gli articoli con grande commozione – ha detto Theo al telefono – ho trovato un grande affetto e sensibilità che non ho riscontrato nel mio Paese. La battaglia continua, forse è solo agli inizi, lotteremo con tutte le forze finchè il nostro amico possa riconquistare il bene più prezioso: la libertà. |
Tutto questo vi fa onore, continuate a lottare non abbandonate questo povero ragazzo. Un bravi alla Gazzetta del Sud.
RispondiEliminaLeggo la gazzetta da sempre. Lo ritengo un giornale serio e culturale. Continuate così. Che questo povero ragazzo possa riacquistare la libertà. Potrebbe capitare a nostro figlio la stessa cosa. Mi complimento con Martus Editore e Gazzetta.
RispondiEliminaD'accordissima con alfonso. Piena solidarietà!
RispondiEliminaPersonalmente ringrazio dei complimenti alla Gazzetta, ma sono io - da corrispondente - che ringrazia Martus Editore per la spinta propulsiva che sta dando alla vicenda di Theo, che, in cuor mio, spero di risolva presto a suo favore...
RispondiEliminaMi associo ai complimenti a Gazzetta del Sud ed al corrispondente per la valle dell'Esaro, l'unica vera testata giornalistica seria e completa della della Calabria. Un Giornale si deve occupare anche e soprattutto di casi come questo. Continuate così.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la vicenda di Theo ho già espresso la mia solidarietà in una pagina di questo blog e voglio rifarlo, se può essere utile alla causa. Conosco personalemente Angelo Martucci e sono collaboratore del Martus Journal. Lo conosco come una parsona sensibile, attenta e altruista, come dimostra la battaglia a sostegno del mio conterraneo Theo Theodoridis.
Sono con voi. Costantino.
Un motivo in più per leggere la Gazzetta. Aiutate questo ragazzo!
RispondiEliminaBravo al giornalista fa piacere sapere che tra loro c'è gente sensibile e altruista. Questo fa onore.
RispondiEliminaChe dire di Angelo? (mio cugino). Sin da piccolo in famiglia lo chiamavano l'avvocato dei poveri perchè era sempre dalla parte dei più deboli...Sei grande non cambiare mai!!!
Spero tu riesca a vincere la tua battaglia.
Ciao, Adelina.
Come siamo arrivati a tanto…? La fine di un mito antico che si chiama Grecia…ho scelto questa immagine di Theodoros Theodoridis. Il Kouros che ha rappresentato il mio popolo, la mia terra in tutto il mondo. Il simbolo di una millenaria civiltà. Theo è straniero nella sua stessa patria, non è più i figlio della Grecia. È il figlio ripudiato di una terra ostile. La Grecia…la terra dove vissero uomini che hanno fatto la storia dell’Umanità. La terra di un popolo fiero che nella sua millenaria storia non ha mai abbassato la testa. Un popolo che ha lottato per la libertà, la democrazia. Il popolo greco è ora in ginocchio, ferito nel suo orgoglio, ostaggio dei nuovi tiranni…come siamo arrivati a tanto…? Gli antichi dei non dimorano più nella Grecia, la terra del mito è ormai alla mercè di politici corrotti, di giudici imparziali, ostaggi di una politica malata.
RispondiEliminaUna volta c’era un sogno che si chiamava Europa…oggi quel sogno si è trasformato in un incubo, il peggiore degli incubi. “L’uomo è un animale politico” disse Aristotele, riferendosi al fatto che ha bisogno di altri uomini per costruire il benessere dello Stato e quindi dei cittadini. Ma, l’uomo politico greco è diventato una belva feroce, in lotta con altre belve pronte a dilaniare…
Leí una historia acerca de este tipo, espero poder ayudar. Martucci y eres muy terco por naturaleza.
RispondiEliminaPiena solidarietà alla causa e complimenti a Gazzatta del Sud.
RispondiEliminaNon arrendetevi, continuate a lottare perchè giustizia sia fatta.
RispondiEliminaMi associo ai complimenti alla Gazzetta del Sud.
FRATELLO MIO, TI POSSONO TOGLIERE TUTTO. TI POSSONO TOGLIERE LA LIBERTA'. MA NON POTRANNO MAI TOGLIERTI I TUOI SOGNI...
RispondiEliminaHANNO IMPOGGIONATO IL TUO CORPO, MA NON POTRANNO MAI IMPRIGGIONARE LA TUA ANIMA! LOTTA FRATELLO MIO, LOTTA, NON MOLLARE. UN GIORNO DIDARI "JUST A DREAM!
Solidarietà.
RispondiEliminaGrande mobilitazione per questo ragazzo! Piena solidarietà.
RispondiEliminaContinuate a battervi, non abbandonatelo. Vi sono vicina.
RispondiEliminaUna testata giornalistica seria si occupa anche e soprattutto del lato umano di situazioni come questa. Complimenti alla Gazzetta e al promotore dell'iniziativa.
RispondiEliminaHo saputo di Theo in questo sito e sono rimasta colpita e molto dispiaciuta. Esprimo la mia piena solidarietà.
RispondiEliminaPiena Solidarietà alla causa.
RispondiEliminaLibero subito
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RispondiEliminablessedwildapplegirl@outlook.com
RispondiEliminaforks_totheleft@hotmail.com
sundayinbed@hotmail.com
There you go! Three of my email addresses given for a good cause. It's time for this man to get out of prison!
Come si fa ad imprigionare un angelo simile??? Non credo cha abbia avuto a che fare con le colpe per le quali è stato imputato! Liberatelo subito!!!
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